Carbonia e il suo futuro
Una città che cresce, guarda al passato e si slancia verso il futuro. Questo e molto altro rappresenta oggi Carbonia, una città unica nel suo genere
Carbonia: la sua origine sta tutta nel nome. Una città mineraria, uno delle centinaia di nuovi centri urbani del tempo del Fascismo. Doveva essere la capofila dell’industria mineraria nazionale e per decenni lo è stata davvero, quando poi si scoprì che non c’era convenienza. Ed alla metà degli Anni Sessanta fu tutto abbandonato. Ma sino ad allora la città ha prosperato è diventata, alla svelta, adulta e piena di risorse. Ed è anche bella. Basta soltanto mettere a terra la sovrastruttura del fascismo, per vedere come si presenta ordinata, un esempio da manuale dell’urbanizzazione di un momento dell’Italia.
Ed è strano, ed è anche qui la sua bellezza, il confronto con i
paesi circostanti che hanno sedimenti storici millenari, che li hanno resi più
"confusionari”. A Carbonia tutto è frutto di un disegno a tavolino. Da
visitare? Decisamente sì: è inconsueta e si possono capre come fossero le
dinamiche del regime: la chiesa, il teatro, l’ospedale, la piazza delle
adunate, la torre fascista, non manca nulla dei simboli. Che però ormai non
stonano più. Anzi, sono attentamente conservati per mantenere una peculiarità
che poche città possono vantare.