Arte, cultura, tradizioni e storia

La fondazione di Carbonia

carbonia, tipico esempio di città progettata a tavolino, fu fondata negli anni trenta per ospitare i lavoratori delle miniere di carbone. Il suo centro, piazza roma, ospita i principali edifici pubblici e la chiesa di san ponziano

Carbonia è stata fondata negli anni trenta del Novecento per ospitare i tanti lavoratori delle miniere di carbone del Sulcis. A volerla fu il regime fascista in collaborazione con l’Azienda Carboni Italiani che desiderava una città vicina sia agli stabilimenti che al porto di Sant’Antioco. Il 9 giugno 1937 la prima pietra venne posata nel fosso delle fondamenta della torre Littoria, oggi detta torre Civica, nel corso di una cerimonia solenne alla presenza delle massime autorità.

La progettazione fu affidata all’ingegner Cesare Valle e all’architetto Ignazio Guidi, i quali concepirono Carbonia secondo i criteri razionalistici allora in voga. Il piano prevedeva un centro urbano di ventimila abitanti strutturata attorno alla centrale piazza Roma su cui affacciano il municipio, la torre Littoria, il palazzo delle Poste e la chiesa di San Ponziano. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 18 dicembre 1938 alla presenza di Mussolini.

Negli anni successivi migliaia di immigrati affluirono da tutta Italia per lavorare nelle miniere. Lo sviluppo demografico ed economico di Carbonia venne interrotto dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e i conseguenti bombardamenti. Oggi Carbonia è una città che, pur rimembrando il passato minerario, è proiettata al futuro. Alcune vicende relative alla fondazione di Carbonia vengono narrate nel romanzo "Terra del carbone” di Valerio Tonini.

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